L’uso dello storytelling nelle relazioni e nell’apprendimento

Raccontare storie è di grande utilità in molte situazioni umane: aiuta il bambino fin dai primi mesi di vita a elaborare emozioni e a maturare sensibilità; aiuta giovani e adulti ad apprendere con più facilità; permette ad ogni persona di definire meglio la propria identità; favorisce l’azione persuasiva in uno scambio di idee; dà vita a conversazioni piacevoli e ricche; aiuta il medico a curare il malato e quest’ultimo a curare se stesso. Le storie incantano da sempre gli esseri umani e gli studi neurologici hanno scoperto che il nostro cervello è predisposto biologicamente a raccontarle e ad ascoltarle. Per gli antropologi è un’attività che si è affermata perché promuove la coesione sociale e trasmette quello che si sa alle generazioni future. Ma oggi si è capito che gli effetti benefici delle storie vanno ben oltre. Le storie si prestano ad essere utilissime in molti campi professionali. Il loro effetto persuasivo è molto più efficace di tante esposizioni razionali o scientifiche. Sono quindi molto incisive nell’insegnamento, in un confronto di proposte di lavoro, in una terapia medica, nella pubblicità. Il loro uso intelligente può quindi procurarci importanti successi e gratificazioni.

Il corso offre ai partecipanti l’opportunità di acquisire una pratica che permetterà loro di fare un salto decisivo nell’esposizione di relazioni e nel favorire l’apprendimento individuando le varie modalità d’uso dello storytelling, ma anche le modalità di esposizione. Il fascino delle storie dipende più dal modo in cui vengono raccontate piuttosto che dal loro contenuto. L’uso della voce e la scelta delle parole, ad esempio, vanno gestite con sapienza. E poi bisogna sollecitare l’attesa e la scoperta