Sviluppare la nostra espressività
Noi comunichiamo con gli altri tramite due canali: le parole e il linguaggio del corpo. Contrariamente a quello che siamo portati a pensare, il secondo conta più del primo. Dare maggiore espressività alle nostre parole con un linguaggio del corpo vivace e coerente ci permette di farci capire meglio dagli altri, ma anche di migliorare la nostra mente e la fisicità del nostro corpo.
Chi ascolta ha l’oro in tasca
Normalmente ascoltiamo poco, perché siamo soprattutto concentrati sulle nostre cose e su quello che vogliamo dire noi agli altri. Ma questo è un comportamento comunicativo poco efficace in tutti i sensi: perché ci impedisce di capire bene i messaggi degli altri, di aprire noi stessi agli altri, di rispondere in modo adeguato. Gli abili comunicatori sono soprattutto dei bravi ascoltatori. Ma anche ascoltare è un’arte che si apprende.
Sviluppare una comunicazione positiva
Il comportamento positivo è frutto del modo in cui viviamo le esperienze della nostra vita e specialmente del modo in cui rielaboriamo le nostre esperienze negative. Ma può anche essere il risultato di abitudini fatte di certi modi di comunicare con parole, espressioni, schemi mentali. La conferenza parte proprio da questo presupposto e offre ai partecipanti l’opportunità di verificare il proprio grado di positività, nonché di migliorarlo attraverso l’uso di una comunicazione quotidiana piacevole, costruttiva e in grado di trasmettere emozioni positive anche parlando di problemi e di eventi critici.
Come fare una critica o un richiamo
Spesso ignoriamo è la differenza tra critica e richiamo. La critica è la correzione di un comportamento che si può migliorare. La critica, quindi, parte con un’osservazione in positivo, riconoscendo il lato positivo di un’azione o un’idea, per poi passare all’aspetto critico-migliorativo. Il richiamo è la correzione di un comportamento che ha violato delle regole. Perciò parte in negativo sottolineando subito ciò che non va bene, in ogni caso mai attaccando la persona, ma il fatto.
Come accettare una critica o un richiamo
Tutti noi facciamo una grande fatica ad accettare le critiche o i richiami, anche se sono giustificati. Ma contrapporsi ad essi e rifiutarli in partenza mette in evidenza una nostra difficoltà, una nostra incapacità di gestire l’emozione negativa che proviamo. Perciò alle critiche si risponde sempre con delle domande di chiarimento. Se verifichiamo che abbiamo torto, meglio accettarle senza discutere. In caso contrario attenersi ai fatti.
Saper raccontare storie
Gli esseri umani sono affascinati dalle storie: che siano storie di vita o inventate, aneddoti o barzellette. Gli studi neurologici dimostrano che il nostro cervello è particolarmente predisposto sia a raccontare che ad ascoltare storie. L’empatia, la capacità di immedesimarsi nella mente agli altri, chiamata teoria della mente, ci fa vedere storie ovunque e creare storie su ogni cosa. E le persone adulte e in età matura ne hanno molte da raccontare. Raccontare storie, d’altra parte, aiuta a socializzare. Ma bisogna saperlo fare per farsi ascoltare a bocca aperta.
Saper usare un linguaggio affettivo e positivo verso le persone con problemi
Essere vicini alle persone che soffrono per problemi di vario tipo significa saper usare le parole giuste, ma spesso, senza volerlo facciamo loro del male con espressioni inadeguate, oscillando tra un ottimismo di maniera, che infastidisce («non preoccuparti, va tutto bene!»), e un pessimismo inconsapevole («speriamo che non ci sia qualcosa di brutto»).
L’arte di socializzare
Come cavarsela egregiamente in qualsiasi occasione nel sapersi intrattenere e mescolare con gli altri, nel comunicare, nel partecipare, nel sentirsi parte attiva della compagnia. La timidezza, l’istintivo disagio che si prova verso persone estranee, l’impaccio sullo spunto da avere per attaccare una conversazione, il timore di fare domande invadenti ci impediscono di vivere relazioni più ricche e piacevoli.
Saper raccontare barzellette
L’umorismo rafforza il sistema immunitario. Gli esperti consigliano almeno 15 minuti di risate al giorno. Per questo raccontare o ascoltare barzellette fa bene alla salute. Ma la barzelletta non è solo un’occasione per ridere, è molto di più: è un mezzo per socializzare, per stimolare l’espressività, per mettere a nudo i pregiudizi sociali e per mantenere sveglio il nostro cervello.
Come ti smonto il maleducato
Invadenti, rumorosi, aggressivi, i maleducati disseminano la nostra quotidianità di momenti spiacevoli. Ma difendersi o, meglio ancora, prevenire, è possibile.
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